Omaggio dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli
VITTORIO VENETO
Galleria Civica di Arte Medievale, Moderna e Contemporanea Vittorio Emanuele II
21 aprile - 26 agosto 2018
Inaugurazione sabato 21 aprile ore 11.00. Ingresso libero
Obiettivo del progetto che si è voluto denominare “Ospiti in Pinacoteca” nell’ambito del Programma “1918. Quando scoppia la pace” è indagare i risvolti che la tematica ha assunto, dall'antichità ai tempi più moderni, nelle sue diverse manifestazioni storico-artistiche.
L’arte diventa dunque un ulteriore veicolo di riflessione sul tema della pacificazione, della fine dei conflitti e del rapporto tra Guerra e Pace.
Il primo “ospite" è il Museo Archeologico Nazionale di Napoli diretto da Paolo Giulierini, uno dei musei archeologici più importanti in Europa, con un patrimonio di oltre 250.000 opere e con capolavori noti e ammirati in tutto il mondo. Il MANN con il supporto di Marialucia Giacco, funzionario archeologo del Museo, ha selezionato 4 opere altamente evocative di quella che Seneca definì la Pax romana, ovvero quel periodo durato ben due secoli, di concordia, sviluppo e pace, reso possibile dalla politica di Augusto.
La Pax Augustea era intesa, innanzitutto, come securitas coincidente con la fine delle guerre civili: un senso di sicurezza generalizzato e la certezza del diritto al benessere e alla prosperità economica. Era l’avvio della cosiddetta l’Età dell’oro (Aurea Aetas), emblematicamente rappresentata dal monumento simbolo dell’età augustea, l’ Ara Pacis Augustae, i cui motivi decorativi si diffonderanno rapidamente ben oltre Roma, anche come segno di adesione e omaggio nei confronti del princeps e del nuovo regime politico da lui instaurato.
Esposti a Vittorio Veneto nell’occasione ci saranno dunque un Puteale in marmo ( bacino per la raccolta dell’acqua), degli inizi del I secolo d.C con tralci di vite: un motivo connotante l’abbondanza e il benessere, derivante dal fregio anteriore dell'Ara Pacis Augustae, l’altare che - com'è noto - Augusto dedicò nel 9 a.C. proprio alla Pace. Quindi una bella “Lastra campana" in terracotta dal forte significato politico: laddove Perseo al centro della scena identifica Ottaviano, Medusa Cleopatra, ultima regina d’Egitto e l’offerta della testa di Medusa ad Atena evoca la pacificazione Universale garantita dalla battaglia di Azio.
A partire dall'età augustea la Dea Fortuna inizia ad essere raffigurata con patera e cornucopia, attributi che a la caratterizzano quale Dea della Concordia o Abbondanza. In tal modo appare nel medaglione in argento proveniente da Pompei e databile tra il 50 e il 79 d.C, altro prestito prestigioso del MANN. La Fortuna è una divinità spesso associata alla figura di Augusto e la patera e i frutti della terra raccolti nel corno sono i simboli della pace e della ricchezza dei tempi.
Infine, imponente nei suoi due metri di altezza eccola la Statua della Concordia in marmo (inizi del I secolo d.C) figura che in età romana simboleggiò la fedeltà di tutto l'esercito verso l'imperatore. Questo esemplare proviene dall'edificio di Eumachia a Pompeanche in questo caso la cornucopia è simbolo di abbondanza che richiama i tempi di pace e dell''eta augustea.