Ultimato il restauro delle due bombarde austro-ungariche

TORNANO AL MUSEO DELLA BATTAGLIA LE DUE BOMBARDE AUSTRO-UNGARICHE RESTAURATE DAGLI SPECIALISTI DELLA 132° BRIGATA CORAZZATA "ARIETE"

COMPLETATO IL RESTAURO DELLE DUE BOMBARDE AUSTRO-UNGARICHE DEL MUSEO DELLA BATTAGLIA DI VITTORIO VENETO

Per decenni i vittoriesi hanno potuto ammirarle sotto la loggia del cinquecentesco palazzo della Magnifica Comunità di Ceneda, sede del Museo della Battaglia, e poi - dal 2014 - nel nuovo cortile di accesso della struttura. Le due storiche bombarde austro-ungariche, rimosse nei mesi scorsi per essere sottoposte ad un ciclo di restauri, tornano ora a casa. Ad accogliere la prima, che è stata collocata ieri nella sua nuova sede, all’interno della Chiesa di San Paoletto, erano presenti il Sindaco Antonio Miatto, l’Assessore alla Cultura Antonella Uliana e, in rappresentanza della 132° brigata corazzata «Ariete», il magg. Vincenzo Alfieri, oltre ai membri del team che ha effettuato l’intervento.

La seconda delle due artiglierie sarà posizionata in San Paoletto lunedì prossimo. La nuova sistemazione valorizzerà e garantirà al massimo la tutela di quelli che sono ormai - a tutti gli effetti, - due pezzi di archeologia bellica che non hanno uguali in Italia per l’accuratezza dell’intervento di restauro. Ad effettuare l’operazione è stata una squadra di tecnici militari in forza alla citata 132° brigata «Ariete», che già aveva lavorato alla manutenzione della ricca raccolta oplologica del museo. «Le due bombarde - spiega l’Assessore alla Cultura Antonella Uliana - sono tornate all’antico splendore. Un approfondito lavoro manutentivo ha consentito di rimettere in funzione gran parte dei meccanismi che il tempo aveva bloccato. Lo studio condotto sui materiali ha inoltre permesso di ripristinare la colorazione originale. Anche i legni sono stati trattati così da recuperare l’aspetto dell’epoca. Ora le collezioni del Museo possono vantare due pezzi di assoluto valore storico, uno dei quali, il 20 cm. Luftminewerfer M. 16, davvero molto raro, essendo uno dei pochi esemplari sopravvissuti dei 100 che all’epoca furono costruiti».

«Ringrazio per la loro grande professionalità i tecnici delle Forze Armate - aggiunge il Sindaco Antonio Miatto - a cominciare dal magg. Vincenzo Alfieri, Project Officer e dal mar. ord. Fabrizio Crucitti per passare al c.le magg. ca. sc. Alessandro Di Natale, al c.le magg. ca. Carmine Villani, al serg. magg. Donato Ruggeri e al c.le magg. ca. Rocco Piscioneri. Un grazie particolare infine, al 1° Lgt Enrico Galletti, conservatore del Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino, che - in qualità di esperto - ha supervisionato tutto il lavoro».

L’intervento delle Forze Armate è stato reso possibile anche grazie al recente accordo sottoscritto tra il Ministero della Difesa e il Ministero della Cultura per la valorizzazione dei Musei Militari. Il Museo della Battaglia di Vittorio Veneto è stato il primo a poterne beneficiare con un restauro il cui valore è stimato in circa 40.000 €.